Quello che non può entrare in acqua come un comune essere umano, ma
deve impattare violentemente contro la superficie marina dopo una selvaggia corsa liberatoria
ricreando, in piccolo, l’effetto di uno tzunami.
CHI E’
Pur appartenendo generalmente a un ceto sociale medio-basso, quella
dell’esuberante è una categoria abbastanza trasversale. Se ne possono trovare
esemplari tanto nel clan quanto nell’orda. Spesso e volentieri può essere un
Big Jim, un Torello o anche un 90° minuto. Conseguentemente, le motivazioni che lo spingono a buttarsi in acqua con
la grazia di una balenottera con le paturnie, scassando i coglioni di tutti quelli
che lo circondano possono essere "varie ed eventuali".
Alcuni adottano questa strategia per far colpo sulle
ragazze, altri per occultare al resto
della spiaggia improvvise quanto inopportune erezioni scatenate dalla vicinanza
di qualche sirenetta, altri ancora sono dotati di piante dei piedi
particolarmente sensibili al calore e quindi non riescono a camminare verso il
mare ma devono correre. Sì vabbè, si potrà obiettare che, almeno in
quest’ultimo caso, una volta raggiunta l’acqua, non ci sarebbe alcun motivo
logico per tuffarsi come un bufalo zoppo, ma si sa che i piedi sensibili
generalmente corrispondo a un cervello atrofico. Altri ancora sono dotati di un
sistema nervoso periferico bizzoso e il passaggio dal caldo della spiaggia
assolata al freddo del mare risulta per loro così traumatico che non riescono
ad affrontarlo se non attraverso un movimento che ricordi la carica dei
seicento a Balaclava. Il principio è più o meno lo stesso, se fai tutto
velocemente non hai il tempo di pensare che stai caricando frontalmente una
batteria di cannoni e, allo stesso modo, calando verso il mare a rotta di
collo non fai in tempo ad elaborare il pensiero
che stai per immergerti nelle gelide acque del mare o per lo meno, non realizzi la cosa fino a
che non ci sei dentro.
Altri ancora lo fanno semplicemente perché si divertono.
Ad ogni modo, qualunque sia il motivo che spinge l’esuberante a fare
quello che fa, l’unica cosa che conta per noi è che, immancabilmente, al
momento di farsi il bagno, quello che non può entrare in acqua come un comune
essere umano, ma deve impattare contro la superficie marina dopo una selvaggia
corsa liberatoria ricreando, in piccolo, l’effetto di uno tzunami, si alzerà
all’impiedi come colto da un raptus, assumendo per qualche attimo la posizione
di una marmotta sentinella e,
indipendentemente dalla posizione che occupava con la sdraio, il lettino o il
telo da spiaggia, darà luogo a una devastante galoppata che si concluderà solo col suo impatto
violento contro le acque del mare,
probabilmente a pochi centimetri da
dove, voi, ignari di tutto, state saggiando timidamente la temperatura
dell’acqua valutando se, come e quando immergervi.
ATTENZIONE: a primo acchito si è portati a pensare che la perniciosità di
questa categoria riguardi principalmente coloro i quali si accingono a
immergersi in acqua nelle vicinanze dell’esuberante. In realtà non è così. Un
esuberante è in grado di seminare distruzione lungo tutto il tragitto della sua
calata verso il mare.
COME RICONOSCERLO
Quello che non può entrare in acqua come un comune essere umano, ma
deve impattare violentemente contro la superficie marina dopo una selvaggia corsa liberatoria
ricreando, in piccolo, l’effetto di uno tzunami, si riconosce in
primis, dalla galoppata, e poi, subito dopo, dal sorriso ebete e soddisfatto
con cui riemerge, orgoglioso del proprio tuffo, incurante degli schizzi che ha irraggiato nell’arco di 50 metri e del fatto che tutti lo stanno maledicendo
augurandogli di contrarre al più presto qualche seccante herpes anale e/o, in
linea subordinata, di calpestare una tracina al culmine della prossima corsa.
Spesso l’esuberante è anche dotato di una pancia particolarmente
voluminosa (pare che ci sia una complessa relazione tra ventri prominenti e
piante dei piedi sensibili), che gli conferisce quell’aspetto tipico del
pachiderma in calore e che gli consente di smuovere una maggiore quantità
d’acqua.
Ancora oggi l’esuberante è l’unica creatura al mondo in grado di
sovvertire il principio di Archimede smuovendo una quantità d’acqua ben
superiore al proprio volume.
COME REGOLARSI:
Non è possibile fermare la carica di un esuberante a meno che non si
sia dotati di un fucile per la caccia al rinoceronte e, anche in quel caso, va
sottolineato che l’omicidio è illegale. Fedeli al motto, prevenire è meglio che
curare, il consiglio che vi diamo è di compromettere le sue capacità
deambulatorie a monte, in modo da rendergli impossibile qualsiasi tipo di
discesa a mare che non sia un lento e arrancante zoppicamento.
Allo scopo tutto è lecito, partita di calcetto con giocatore prezzolato
campione di arti marziali, lancio sfortunato di una boccia in piombo, accidentale colpo di taglio con il racchettone da beach tennis. Ricordate
che anche il più voluminoso esuberante avrà sempre delle caviglie abbastanza
fragili, ed è ovviamente lì che dovete colpire.
In alternativa, ma è una tattica rischiosa che può produrre danni
collaterali di portata difficile da valutare, disseminate la spiaggia di cicche accese, cocci di vetro e
quant'altro possa facilmente avere ragione delle sue piante dei piedi.