domenica 6 settembre 2015

TORELLO

Quello che, vittima degli effetti devastanti della pubertà, sbava dietro alle ragazze covando oscuri e libidinosi pensieri dalle marcate valenze sessuali
Spesso ibridato con l’esuberante, Big Jim e/o con il 90° minuto

CHI È:

è quel delicato insieme di essere umano in evoluzione composto per un 5% da un comune ragazzo dei nostri giorni, per un altro 10% dai primi cespugli di peli disseminati in ordine sparso (e spesso tristemente a chiazze) su guance e corpo, per un altro buon 25% dal proprio cellulare e per il restante 60% da una massa ribollente di ormoni impazziti.
Vorrebbe avere una vita normale e, magari, conservare la stessa distaccata serenità di quando gli unici interessi della sua vita erano il pallone e Dragon Ball, ma proprio non ci riesce perché deve costantemente confrontarsi con una parte del proprio corpo che fino a poco tempo era una normale appendice adibita a comuni incombenze fisiologiche e che adesso, improvvisamente evolutasi (proprio come un super Super Saiyan di quarto livello) in qualcosa di incredibilmente aggressivo, gli appare dotata di una propria volontà e capace di improvvisi quanto inopportuni cambi di volume.
Il problema principale, in questi casi, è che il torello vorrebbe, ma non può. Manca ancora di tutto il bagaglio tecnico atto a rimorchiare una ragazza e, soprattutto, a concretizzare in modo proficuo il rimorchio. Gli mancano l’esperienza, il portamento, la maturità, la capacità di relazionarsi in modo non conflittuale. Gli manca praticamente, tutto! L’unica cosa che ha, è questa specie di bussola impazzita, posta al di sotto del basso ventre, pronta a puntare improvvisamente qualsiasi ragazza gli passi a tiro. E questa voglia lo porta a calare simile a un predatore su qualsiasi fanciulla, privilegiando in prima battuta le sirenette, ma non scartando neanche le classiche cozze, purché ci stiano.
Il risultato di questa drammatica condizione (attraverso la quale prima o poi passano tutti i rappresentanti del genere maschile) comporta la trasformazione in una sorta di abbrutito cavernicolo che, non sapendo esattamente come comportarsi con l’altro sesso, sceglie quasi sempre un approccio violento e primitivo.
Alla disperata ricerca di un vago contatto fisico il  torello instaura rapporti di conflittuale aggressività. Attraverso le “giocose” colluttazioni, i ripetuti gavettoni, le “calate” improvvise, egli cerca di trovare la massima soddisfazione “marginale” attraverso il più alto rapporto di strusciamenti e contatti proibiti con seni e natiche.

COME RICONOSCERLO:
Più che altro è lui che si fa riconoscere. Il suo scopo è farsi notare dalle ragazze. Non potendo fare la ruota, come un pavone, solca ad ampi passi le spiaggia, pancia in dentro e petto in fuori cercando di scimmiottando i più scafati Big Jim. Gigioneggia con gli amici, sempre in cerchi concentrici rispetto al gruppetto di ragazze su cui vorrebbe fare impressione. Questa sua voglia di attirare l’attenzione, lo porta spesso a creare ibridi con altre categorie maschili tra cui il già citato Big Jim, l’esuberante, l'Irrequieto e il 90° minuto.
Quanto più i suoi ormoni sono stati sconvolti, tanto più ardite sono le evoluzioni che compie col pallone, col freesbee o con quant’altro abbia a portata di mano.
Alcuni teorici, sostengono che quando galoppa verso il mare per il consueto tuffo dell’esuberante, la rincorsa sia direttamente proporzionale alla sua eccitazione sessuale.
Comunque per non avere dubbi basta osservarlo. Quando pensa di non essere visto - ma anche in momenti più casuali - e perde il controllo delle pupille. Sarà possibile vedere il suo sguardo, vitreo, fisso su qualche rotondità femminile. Con la bocca leggermente socchiusa e, nei casi più drammatici, un rivoletto di bava.
A volte la devozione con cui contempla il sedere di una bonazza può ricordare il misticismo di un asceta.
Nota bene: alcuni restano allo stadio di Torelli per sempre o, quanto meno, fino a che non raggiungono la carica di Presidente del Consiglio.

Come regolarvi:
Come diceva il poeta: come può uno scoglio, arginare il mare? Allo stesso modo voi non potrete mai, in nessun modo, arginare un Torello. Quello che potete fare, ed anzi, è caldamente consigliato, è non venirvi mai a trovare tra un torello e il suo obiettivo, perché verreste fatalmente travolti.
Al pari di uno tsunami, di un tornado o di una valanga, il giovane torello altro non è che una manifestazione della natura in uno dei suo aspetti più selvaggi e distruttivi.
Riempie di sgomento, a volte di sano e giustificato terrore, ma va accettato così com'è.
E’ grazie a questa insaziabile, primigenia voracità sessuale che la razza umana non si ancora estinta.

Siate comprensivi, ma solo alla giusta distanza di sicurezza, e ripensate a quando i torelli eravate voi e alla sofferenza di quei tempi  in cui possedevate lo spirito di un Rocco Siffredi imprigionato nel corpo di topolino.

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