lunedì 12 ottobre 2015

INTOLLERANTE

Quello che a lui non gliene frega niente se si trova su una spiaggia piena di bambini che giocano, lui deve prendere il sole e non vuole essere importunato perché questa è la sua vacanza!

CHI E':

Soggetto poco incline a processi mentali di tipo empatico-emozionale, l’Intollerante si trincera dietro a un freddo e arido razionalismo così estremo da sfociare nella totale irrazionalità (sembra un paradosso ma non lo è). L’Intollerante può appartenere a entrambi i sessi, ma staticamente c’è un buon 80% di probabilità che sia donna perché l’uomo, di natura semplice e cazzona è, in genere, più accomodante.
Gli Intolleranti sono esseri generalmente egocentrici ed egotisti, prevalentemente single o, se sposati, rigorosamente senza figli perché l’idea di dedicarsi a quelle creature frignanti e romipicoglioni desta in loro l’impulso irrefrenabile di comporre al volo un sonetto apologetico in favore di Erode.
Se dipendesse da loro l’umanità si sarebbe estinta e questa è, forse, l’unica cosa che si può dire in loro favore.
Nel guardare le spiagge brulicanti di famiglie l’Intollerante scuote il capo con un’espressione che oscilla tra l’inorridito e l’incredulo e, per quanti sforzi faccia, non riesce a comprendere quale genere di follia possa spingere una donna sana di mente a sottoporsi a nove mesi di agonia per poi mettere al mondo creature nocive e deleterie come i bambini e, soprattutto, a portarli in spiaggia.
Se vogliono rovinarsi la vita sono cazzi loro, ma perché debbano rovinarla anche agli altri è una domanda destinata a restare senza risposta.
La spiaggia è, infatti, per loro, luogo preposto a ben altre attività quali:
a) l’abbronzatura,
b) il flirt,
c) l’ozio,
d) la lettura (a patto che non sia troppo impegnativa),
e) il voyeurismo e/o l’esibizionismo.
Del resto, se Dio avesse voluto che le spiagge fossero destinate ai bambini, non avrebbe creato la sabbia! E' ovvio, infatti, che la sabbia sia completamente incompatibile con qualsiasi tipologia di bambino ancora in vita.

COME RICONOSCERLO:
Quello che a lui non gliene frega niente se si trova su una spiaggia piena di bambini che giocano, lui deve prendere il sole e non vuole essere importunato perché questa è la sua vacanza!” è facilmente riconoscibile dallo sguardo diffidente e calcolatore con cui scandaglia la spiaggia.
Nei suoi occhi c’è solo freddo calcolo: dov’è che sarò maggiormente al sicuro dall’insopportabile invadenza di quelle piccole iene? Si chiede l'Intollerante. Dove potrò contenere le loro intollerabili molestie?
Stabilita la postazione in base a fattori strategici che vengono valutati nel giro di un millisecondo, l’Intollerante si posiziona cercando di marcare il territorio e poi fa vagare nuovamente quello sguardo freddo e altero con cui identifica con disprezzo e inappellabile condanna tutti i possibili molestatori e i relativi genitori.
Quello sguardo al vetriolo in cui non c'è traccia di comprensione vale
a) come diffida dall'intraprendere qualsiasi tipo di attività ludica (dove per attività ludica si intende anche il semplice respirare) a una distanza di sicurezza inferiore ai dieci metri dalla postazione prescelta. 
b) come invito ai rispettivi genitori, affinché ottemperino al loro dovere basilare, che si sono scelti da soli nel momento in cui hanno inopinatamente deciso di copulare senza prima farsi sterilizzare, e mantengano dunque uno stretto controllo sul frutto dei loro lombi.
Ora, chiariamo subito un punto fondamentale: chi ha letto il primo post di questo blog sa cosa penso dei bambini rompicoglioni. Va da sé che io sono il primo a sostenere il sacrosanto diritto di stare in spiaggia senza rotture di cazzo.
In questo caso la discriminante, quello che rende, per intenderci, l'Intollerante così intollerante, è che per lui qualsiasi bambino, anche l'incarnazione del Dalai Lama, è un bambino rompicoglioni.

COME REGOLARSI:
In effetti Quello che a lui non gliene frega niente se si trova su una spiaggia piena di bambini che giocano, lui deve prendere il sole e non vuole essere importunato perché questa è la sua vacanza!”  pone di fronte a un difficile dilemma: è più giusto prendere le distanze dalla sua caparbia follia, tanto per evitare questioni di qualsiasi tipo, o è meglio restare nei paraggi e usarlo come diversivo tanto per passare il tempo? 
Le crisi isteriche assolutamente immotivate di cui è capace un Intollerante possono essere, in alcuni casi, fonte di grande ilarità. E’ possibile addirittura renderlo oggetto di simpatiche scommesse con gli amici su chi sarà il primo malaugurato a scatenare le loro rimostranze, o entro quanto tempo dal suo arrivo, darà inizio alla prima ramanzina.
Tuttavia, per quanto divertente, dopo un po’ l'Intollerante diventa solo fonte di stress e disagio (soprattutto se avete dei figli) perché, per quanto sappiate che le sue sono “pretese del cazzo”, una parte di voi si sentirà sempre in difetto, finirete per muovermi in maniera del tutto innaturale, camminando come se aveste subito un grave incidente alla spina dorsale, per cercare di non sollevare sabbia intorno a voi, e comincerete a trattare i vostri figli come se fossero degli orchetti appena usciti da un romanzo di Tolkien, anche qualora si stessero comportando come cherubini e quindi, di fatto, vi intossicherete la giornata di mare.
Meglio prendere le distanze.
C'è però una buona notizia.
Grazie alla natura intollerante dell'Intollerante, questa volta non sarete voi a dover traslocare.
Suggeriamo dunque la seguente strategia: scatenate un figlio e i suoi amichetti in un feroce duello con le pistole ad acqua, e fate in modo che il vostro obiettivo primario si trovi esattamente nel mezzo. A questo punto, fingendovi indignati, date inizio al selvaggio inseguimento dei “piccoli delinquentelli” inciampando e sollevando una mezza quintalata di sabbia, in modo da ricoprire quasi interamente il corpo bagnato dell’Intollerante. Poi, prodigatevi in una serie variopinta e convincente di scuse per scongiurare lo scalpamento sul posto e cercate di ripulirlo con poderose manate con le quali, in realtà lo scartavetrerete.

Cambierà ombrellone, spiaggia e, forse, anche nazionalità.

Nessun commento:

Posta un commento