domenica 4 ottobre 2015

WALK(dead)Man

Quello che intorno a lui può anche saltare in aria tutta la spiaggia, tanto lui c'ha le cuffiette al massimo del volume e non si accorge di nulla.

CHI È:

Solo apparentemente innocuo, questo individuo (ne esistono esemplari di entrambi i sessi) trascorre la maggior parte della propria vita, totalmente immerso in un tappeto sonoro che lo avvolge interamente, rendendolo completamente estraneo a tutto ciò che lo circonda.
I suoi gusti musicali, ai fini della vostra esistenza, sono del tutto irrilevanti, per fortuna siamo lontani dai tempi incresciosi in cui il musicofilo vagava armato di radioregistratore modello due piazze e casse da 100 watt con cui seminava lo sconcerto nel raggio di 60 chilometri, specialmente se mandava in continuazione l’ultima hit di Pupo. Adesso, il dramma dei suoi gusti, per quanto osceni possano essere, viene vissuto privatamente, grazie alle meraviglie della tecnica ed è destinato a consumarsi nei pochi millimetri che vanno dall’auricolare al timpano… tuttavia non rilassatevi troppo, non è innocuo.

COME RICONOSCERLO: 
E’ facilmente identificabile attraverso gli auricolari. E, generalmente, dall’espressione leggermente stolida dovuta all’overdose musicale. A seconda del suo genere preferito può essere caratterizzato da look profondamente diversi, tipo teschi, magliette nere con la scritta “fuck your father” (se è un fautore del metal più eversivo), cinture dalle fibbie improbabili e stivali di coccodrillo (anche in spiaggia)  se è un country man doc, etc etc. Voi non fatevi fuorviare da questi elementi del tutto irrilevanti e puntate la vostra attenzione unicamente sulle sue orecchie. Se indossa sempre le cuffiette, non potete sbagliare, siete al cospetto di un WALK(dead)MAN.

COME REGOLARSI:
Come già detto, non rappresenta un pericolo in sé. Anzi, il suo essere totalmente assente può rappresentare un vantaggio, in quanto difficilmente vi romperà le scatole. In fin dei conti, dunque, la sua esistenza potrebbe svolgersi nel totale disinteresse e senza conseguenze salvo in un caso e cioè, nella drammatica e devastante eventualità che abbiate bisogno di lui.
Fatti salvi i suoi familiari, che ormai hanno imparato a convivere col problema e girano armati di svariati oggetti da lancio, coi quali sono abituati a richiamare la sua attenzione attraverso precisi tiri che tendono a coglierlo o dietro alla nuca, se è di spalle, o sulla punta del naso, se è disposto frontalmente; un qualsiasi estraneo in difficoltà, può trascorrere anche qualche ora ad invocare inutilmente aiuto: Il WALK(dead)MAN non si accorgerà mai di lui.
Sperate solo di non aver mai bisogno di lui…
Gli esempi più frequenti di questo black out comunicativo possono essere innumerevoli, ne riporteremo solo un paio per dovere di cronaca:
A) vi siete appena accorti che il vostro bambino di 3 anni, approfittando di un vostro momento di distrazione, ha pensato bene di darsi all’esplorazione della spiaggia raggiungendo il punto più inaccessibile e pericoloso del lido… ancora un passo e, con buona probabilità, si schianterà sugli scogli, sulle scale di granito o su una distesa di cactus. Un solo individuo, al momento, si frappone tra vostro figlio e l’autodistruzione, il WALK(dead)MAN… voi urlate all’uomo (o alla donna) di bloccare il vostro pargolo, ma lui vi restituisce uno sguardo idiota. Ciondola il capo a ritmo di bossanova… eventualmente tiene il tempo sulla coscia, mostrando anche una certo incomprensibile compiacimento. In questo momento le sue ridotte capacità intellettive sono tutte impegnate nel cogliere questa o quella base ritmica… nient’altro gli interessa… Voi urlate ancora, mentre vostro figlio si maciulla, a un metro da lui, che, ignaro di tutto, prosegue nel suo cammino, incurante.

B) il vostro adorato bambino ha insistito per portare a mare la sua meravigliosa Palla colorata, comprata nel villaggio turistico di Tobogongo (dev’essere davvero un bel posto, ci vanno tutti…), a 10.000 chilometri di distanza, e assolutamente introvabile altrove. Voi avete cercato inutilmente di dissuadere la vostra amata creatura (che però, evidentemente, ha la stessa testa dura di vostra moglie), anche perché oggi c’è un vento che farebbe invidia alla più incazzata bora triestina, ma lui niente, s’è impuntato perché non può assolutamente separarsi da ‘sta stracazzo di palla colorata (chi vi ha cecato di comprargliela, ‘fanculo la palla, vostro figlio e il villaggio di Tobogongo).
A un certo punto, mentre siete in acqua, un’onda insolitamente infame fa sfuggire di mano la palla a vostro figlio. Il tempo di realizzare che si sta compiendo il dramma, in genere pochi centesimi di secondo, e la corrente si è già impadronita del prezioso oggetto, trascinandolo a 50 metri da voi. I più arditi, a questo punto, accennano un inseguimento che non potrà mai essere coronato da successo, altri picchiano il figlio prima ancora che possa cominciare a lamentarsi (prevenire è meglio che curare)… i più cercano una soluzione alternativa.
Una sola figura si erge tra voi e una settimana di pianti disperati: il WALK(dead)MAN, che sta lì, nell’acqua, esattamente sulla traiettoria della palla. Ma come potete facilmente intuire, non sentirà mai la vostra richiesta di aiuto… la sfera passerà a 3 centimetri da lui, senza che se ne accorga e si perderà oltre l’orizzonte lasciandovi pietrificati dall’orrore.
Probabilmente nelle successive notti, sognerete più volte il tragico evento, e ogni volta l’epilogo sarà lo stesso, con l’aggiunta di una morte atroce per l'inconsapevole artefice del dramma, che sognerete di volta in volta divorato da uno squalo, risucchiato da un gorgo improvviso, annegato a causa di un crampo, etc etc… ma non illudetevi, per quante fini atroci potrà fare nei vostri sogni, niente riuscirà a donarvi nuovamente la serenità…

Concludendo, il WALK(dead)MAN è una tipologia di vicino d’ombrellone difficile da gestire. Manometterli il lettore mp3 può rivelarsi un clamoroso autogol perché, privo della sua droga, il soggetto può mutare in una qualsiasi delle altre categorie, spesso ben più moleste, quindi… incrociate le dita, dunque, e sperate di non aver mai bisogno di lui.

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