Quello che intorno a lui può anche saltare in aria tutta la
spiaggia, tanto lui c'ha le cuffiette al massimo del volume e non si accorge di
nulla.
CHI È:
Solo
apparentemente innocuo, questo individuo (ne esistono esemplari di entrambi i
sessi) trascorre la maggior parte della propria vita, totalmente immerso in un
tappeto sonoro che lo avvolge interamente, rendendolo completamente estraneo a
tutto ciò che lo circonda.
I
suoi gusti musicali, ai fini della vostra esistenza, sono del tutto
irrilevanti, per fortuna siamo lontani dai tempi incresciosi in cui il
musicofilo vagava armato di radioregistratore modello due piazze e casse da 100
watt con cui seminava lo sconcerto nel raggio di 60 chilometri, specialmente se
mandava in continuazione l’ultima hit di Pupo. Adesso, il dramma dei suoi
gusti, per quanto osceni possano essere, viene vissuto privatamente, grazie
alle meraviglie della tecnica ed è destinato a consumarsi nei pochi millimetri
che vanno dall’auricolare al timpano… tuttavia non rilassatevi troppo, non è
innocuo.
COME RICONOSCERLO:
E’
facilmente identificabile attraverso gli auricolari. E, generalmente,
dall’espressione leggermente stolida dovuta all’overdose musicale. A seconda
del suo genere preferito può essere caratterizzato da look profondamente
diversi, tipo teschi, magliette nere con la scritta “fuck your father” (se è un
fautore del metal più eversivo), cinture dalle fibbie improbabili e stivali di
coccodrillo (anche in spiaggia) se è un
country man doc, etc etc. Voi non fatevi fuorviare da questi elementi del tutto
irrilevanti e puntate la vostra attenzione unicamente sulle sue orecchie. Se
indossa sempre le cuffiette, non potete sbagliare, siete al cospetto di un
WALK(dead)MAN.
COME REGOLARSI:
Come
già detto, non rappresenta un pericolo in sé. Anzi, il suo essere totalmente
assente può rappresentare un vantaggio, in quanto difficilmente vi romperà le
scatole. In fin dei conti, dunque, la sua esistenza potrebbe svolgersi nel
totale disinteresse e senza conseguenze salvo in un caso e cioè, nella
drammatica e devastante eventualità che abbiate bisogno di lui.
Fatti
salvi i suoi familiari, che ormai hanno imparato a convivere col problema e
girano armati di svariati oggetti da lancio, coi quali sono abituati a
richiamare la sua attenzione attraverso precisi tiri che tendono a coglierlo o
dietro alla nuca, se è di spalle, o sulla punta del naso, se è disposto
frontalmente; un qualsiasi estraneo in difficoltà, può trascorrere anche
qualche ora ad invocare inutilmente aiuto: Il WALK(dead)MAN non si accorgerà
mai di lui.
Sperate
solo di non aver mai bisogno di lui…
Gli
esempi più frequenti di questo black out comunicativo possono essere innumerevoli,
ne riporteremo solo un paio per dovere di cronaca:
A)
vi siete appena accorti che il vostro bambino di 3 anni, approfittando di un
vostro momento di distrazione, ha pensato bene di darsi all’esplorazione della
spiaggia raggiungendo il punto più inaccessibile e pericoloso del lido… ancora
un passo e, con buona probabilità, si schianterà sugli scogli, sulle scale di
granito o su una distesa di cactus. Un solo individuo, al momento, si frappone
tra vostro figlio e l’autodistruzione, il WALK(dead)MAN… voi urlate all’uomo (o
alla donna) di bloccare il vostro pargolo, ma lui vi restituisce uno sguardo
idiota. Ciondola il capo a ritmo di bossanova… eventualmente tiene il tempo
sulla coscia, mostrando anche una certo incomprensibile compiacimento. In
questo momento le sue ridotte capacità intellettive sono tutte impegnate nel
cogliere questa o quella base ritmica… nient’altro gli interessa… Voi urlate
ancora, mentre vostro figlio si maciulla, a un metro da lui, che, ignaro di
tutto, prosegue nel suo cammino, incurante.
B)
il vostro adorato bambino ha insistito per portare a mare la sua meravigliosa
Palla colorata, comprata nel villaggio turistico di Tobogongo (dev’essere
davvero un bel posto, ci vanno tutti…), a 10.000 chilometri di distanza, e
assolutamente introvabile altrove. Voi avete cercato inutilmente di dissuadere
la vostra amata creatura (che però, evidentemente, ha la stessa testa dura di
vostra moglie), anche perché oggi c’è un vento che farebbe invidia alla più
incazzata bora triestina, ma lui niente, s’è impuntato perché non può
assolutamente separarsi da ‘sta stracazzo di palla colorata (chi vi ha
cecato di comprargliela, ‘fanculo la palla, vostro figlio e il villaggio di
Tobogongo).
A
un certo punto, mentre siete in acqua, un’onda insolitamente infame fa sfuggire
di mano la palla a vostro figlio. Il tempo di realizzare che si sta compiendo
il dramma, in genere pochi centesimi di secondo, e la corrente si è già
impadronita del prezioso oggetto, trascinandolo a 50 metri da voi. I più
arditi, a questo punto, accennano un inseguimento che non potrà mai essere
coronato da successo, altri picchiano il figlio prima ancora che possa
cominciare a lamentarsi (prevenire è meglio che curare)… i più cercano una
soluzione alternativa.
Una
sola figura si erge tra voi e una settimana di pianti disperati: il WALK(dead)MAN,
che sta lì, nell’acqua, esattamente sulla traiettoria della palla. Ma come
potete facilmente intuire, non sentirà mai la vostra richiesta di aiuto… la
sfera passerà a 3 centimetri da lui, senza che se ne accorga e si perderà oltre
l’orizzonte lasciandovi pietrificati dall’orrore.
Probabilmente
nelle successive notti, sognerete più volte il tragico evento, e ogni volta
l’epilogo sarà lo stesso, con l’aggiunta di una morte atroce per l'inconsapevole artefice del dramma, che sognerete di volta in volta divorato da
uno squalo, risucchiato da un gorgo improvviso, annegato a causa di un crampo,
etc etc… ma non illudetevi, per quante fini atroci potrà fare nei vostri sogni,
niente riuscirà a donarvi nuovamente la serenità…
Concludendo,
il WALK(dead)MAN è una tipologia di vicino d’ombrellone difficile da gestire. Manometterli
il lettore mp3 può rivelarsi un clamoroso autogol perché, privo della sua
droga, il soggetto può mutare in una qualsiasi delle altre categorie, spesso
ben più moleste, quindi… incrociate le dita, dunque, e sperate di non aver mai
bisogno di lui.
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