mercoledì 12 agosto 2015

IL BAMBINO ROMPIPALLE

Noto anche come: Quello che "io posso fare il cazzo che mi pare perché tanto i miei genitori hanno letto una cifra di libri di psicologia e vivono nel terrore di crearmi dei traumi irreversibili per cui, appunto, mi fanno fare il cazzo che mi pare".

CHI E'

Il bambino rompipalle è una creatura malefica che racchiude in formato bonsai il potenziale distruttivo di Attila e la ferocia di Jack lo squartatore. 
La sua immane potenzialità distruttiva deriva dal fatto che è stato cresciuto nell'erronea convinzione di essere il centro dell'universo. I suoi genitori sono due larve che si crogiolano nell'autocompiacimento di aver allevato un bambino speciale, anche se un po' vivace, mentre la triste verità è che, incapaci di insegnare un minimo di educazione a quello stronzo del figlio, hanno cresciuto un'irritante creatura viziata, stupida e scassacazzo.
Tutto ciò si concretizza in un vicino d’ombrellone iperattivo, refrattario a qualsiasi disciplina, strafottente e incapace di adattarsi, comprendere e rispettare qualsiasi tipo di regola.
Inutile dire che incappare nel “bambino rompipalle” può rivelarsi un'esperienza dai risvolti epicamente tragici in grado di rovinare l'intera vacanza.

COME RICONOSCERLO
Il bambino che può fare il cazzo che gli pare perché tanto i suoi genitori hanno letto una cifra di libri di psicologia e vivono nel terrore di creargli dei traumi irreversibili per cui, appunto, gli fanno fare il cazzo che gli pare è facilmente riconoscibile perché fa (chi l’avrebbe detto?) il cazzo che gli pare e lo fa sorridendo come lo stronzo che è, reggendo senza difficoltà il vostro sguardo accusatorio perché tanto lui sa di essere intoccabile.
Vi urlerà nelle orecchie, solleverà quantità di sabbia equivalenti, per portata, a una media tempesta di sabbia del Sahara, vi schizzerà senza ritegno giocando con le pistoline ad acqua di che gli è muorto, calpesterà il vostro telo da spiaggia, rovescerà nella sabbia il vostro flacone di crema abbronzante, farà cadere il vostro e-reader, vi colpirà sul naso con il suo pallone e, per tutto il tempo in cui questo fottutissimo flagello di Dio triturerà i vostri dispositivi sferici, i genitori si limiteranno a un bonario "Chicco, dai che dai fastidio al signore..." e poi vi sorrideranno con quell'aria da teste di cazzo scrollando le spalle, come a dire che, si sa, i bambini son tutti un po' vivaci e che loro hanno le mani legate.
A prescindere dal fatto che le mani voi gliele leghereste per davvero, insieme ai piedi, per poi buttarli a mare con una pietra legata al collo, va da sé che la loro incapacità cronica di arginare, almeno parzialmente, il maciullamento di coglioni altrui da parte del loro pargolo imbelle, non farà che amplificare il vostro senso di irritazione e di impotenza.
Sebbene il bambino rompipalle sia frutto di una sfortunata combinazione di teorie psicologiche assimilate un po’ alla cazzo di cane mischiate a una innata incapacità di svolgere le più basilari funzioni genitoriali, e quindi non sia colpa sua se è quello che è, tutto ciò è irrilevante ai fini della vostra sopravvivenza.
Che sia colpevole o innocente egli è diventato, comunque, il male assoluto e come tale va combattuto prima che si trasformi un vero e proprio anticristo in grado di bruciare città, devastare nazioni e, eventualmente, scatenare un qualche tipo di conflitto mondiale.

COME REGOLARSI
Poiché, com’è facilmente intuibile, non ha alcun senso rivolgersi ai genitori in quanto saranno solo in grado di destare in voi sopiti istinti omicidi, l’unica soluzione è vedersela direttamente col bambino colpendolo nel suo unico punto debole. Fate del male all’unica cosa a cui tiene veramente… sé stesso.
Gli anni di nefasto influsso paterno e materno lo hanno fatto crescere nell’errata convinzione di essere una divinità intoccabile, scesa in terra per fare il suo porco comodo senza che nessuno possa ardire opporsi al suo volere.
Ebbene, voi opponetevi.
La tecnica che io ho adottato e che sembra dare i suoi frutti è quella di aspettare un momento favorevole e poi allungare all’improvviso un piede mentre la diabolica creatura zompetta molestamente intorno a voi. Fatelo ruzzolare a terra e poi fingete di soccorrerlo in modo da non allarmare quei due idioti dei genitori. A questo punto mentre gli sorridete amichevolmente, bisbigliategli nell’orecchio che se non la smette di rompere il cazzo la prossima volta le gambe gliele spezzerete in quattro parti. Nel tirarlo su torcetegli le braccia in modo da avvalorare il concetto, poi dategli un’amichevole pacca nella schiena, sempre accompagnata da sorrisi  ipocriti, e istradatelo lontano dalle palle.

Non si farà più vedere.

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