CHI E'
Il bambino rompipalle è una creatura malefica che racchiude in
formato bonsai il potenziale distruttivo di Attila e la ferocia di Jack lo
squartatore.
La sua immane potenzialità distruttiva deriva dal fatto che è
stato cresciuto nell'erronea convinzione di essere il centro dell'universo. I suoi
genitori sono due larve che si crogiolano nell'autocompiacimento di aver
allevato un bambino speciale, anche se un po' vivace, mentre la triste verità è
che, incapaci di insegnare un minimo di educazione a quello stronzo del figlio,
hanno cresciuto un'irritante creatura viziata, stupida e scassacazzo.
Tutto ciò si concretizza in un vicino d’ombrellone iperattivo,
refrattario a qualsiasi disciplina, strafottente e incapace di adattarsi,
comprendere e rispettare qualsiasi tipo di regola.
Inutile dire che incappare nel “bambino rompipalle” può rivelarsi
un'esperienza dai risvolti epicamente tragici in grado di rovinare l'intera
vacanza.
COME RICONOSCERLO
Il bambino che può fare il
cazzo che gli pare perché tanto i suoi genitori hanno letto una cifra di libri
di psicologia e vivono nel terrore di creargli dei traumi irreversibili per
cui, appunto, gli fanno fare il cazzo che gli pare è facilmente
riconoscibile perché fa (chi l’avrebbe detto?) il cazzo che gli pare e lo fa
sorridendo come lo stronzo che è, reggendo senza difficoltà il vostro sguardo
accusatorio perché tanto lui sa di essere intoccabile.
Vi urlerà nelle orecchie, solleverà quantità di sabbia equivalenti,
per portata, a una media tempesta di sabbia del Sahara, vi schizzerà senza
ritegno giocando con le pistoline ad acqua di che gli è muorto, calpesterà il
vostro telo da spiaggia, rovescerà nella sabbia il vostro flacone di crema
abbronzante, farà cadere il vostro e-reader, vi colpirà sul naso con il suo
pallone e, per tutto il tempo in cui questo fottutissimo flagello di Dio triturerà
i vostri dispositivi sferici, i genitori si limiteranno a un bonario
"Chicco, dai che dai fastidio al signore..." e poi vi sorrideranno
con quell'aria da teste di cazzo scrollando le spalle, come a dire che, si sa,
i bambini son tutti un po' vivaci e che loro hanno le mani legate.
A prescindere dal fatto che le mani voi gliele leghereste per
davvero, insieme ai piedi, per poi buttarli a mare con una pietra legata al
collo, va da sé che la loro incapacità cronica di arginare, almeno parzialmente,
il maciullamento di coglioni altrui da parte del loro pargolo imbelle, non farà
che amplificare il vostro senso di irritazione e di impotenza.
Sebbene il bambino rompipalle sia frutto di una sfortunata
combinazione di teorie psicologiche assimilate un po’ alla cazzo di cane
mischiate a una innata incapacità di svolgere le più basilari funzioni
genitoriali, e quindi non sia colpa sua se è quello che è, tutto ciò è
irrilevante ai fini della vostra sopravvivenza.
Che sia colpevole o innocente egli è diventato, comunque, il male assoluto
e come tale va combattuto prima che si trasformi un vero e proprio anticristo
in grado di bruciare città, devastare nazioni e, eventualmente, scatenare un
qualche tipo di conflitto mondiale.
COME REGOLARSI
Poiché, com’è facilmente intuibile, non ha alcun senso rivolgersi
ai genitori in quanto saranno solo in grado di destare in voi sopiti istinti
omicidi, l’unica soluzione è vedersela direttamente col bambino colpendolo nel
suo unico punto debole. Fate del male all’unica cosa a cui tiene veramente… sé
stesso.
Gli anni di nefasto influsso paterno e materno lo hanno fatto
crescere nell’errata convinzione di essere una divinità intoccabile, scesa in
terra per fare il suo porco comodo senza che nessuno possa ardire opporsi al
suo volere.
Ebbene, voi opponetevi.
La tecnica che io ho adottato e che sembra dare i suoi frutti è
quella di aspettare un momento favorevole e poi allungare all’improvviso un
piede mentre la diabolica creatura zompetta molestamente intorno a voi. Fatelo
ruzzolare a terra e poi fingete di soccorrerlo in modo da non allarmare quei
due idioti dei genitori. A questo punto mentre gli sorridete amichevolmente,
bisbigliategli nell’orecchio che se non la smette di rompere il cazzo la
prossima volta le gambe gliele spezzerete in quattro parti. Nel tirarlo su
torcetegli le braccia in modo da avvalorare il concetto, poi dategli
un’amichevole pacca nella schiena, sempre accompagnata da sorrisi ipocriti, e istradatelo lontano dalle palle.
Non si farà più vedere.
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